lunedì 25 aprile 2016

A Jaddico le reliquie della beata Elia



Dal 12 al 15 maggio sosteranno nel Santuario di Jaddico le reliquie della Beata Carmelitana Scalza barese Elia di San Clemente nel 10° anniversario della proclamazione a Beata.

mercoledì 6 aprile 2016

E' meglio rifugiarsi nel Signore

Nella vita anche le apparenti causalità delineano un percorso, forse come se si tracciassero certi punti con l’evidenziatore. Prendiamo questa fortissima attrazione della piccola Teodora per il giardino. È  in un giardino che con stupore la piccola scruta i filini d’erba, la rugiada e i piccoli fiori. In un giardino è ambientato il suo sogno in cui incontra Maria, In un giardino avverte la presenza di Dio, comprendendo  che anche quella bellezza senza il suo Creatore è destinata a svanire e poi parla del giardino di Maria. Sono appunti di una ragazza che ricorda la propria infanzia e che probabilmente già sa il Carmelo (monte su cui nacque la spiritualità carmelitana), è tanto rigoglioso da essere soprannominato proprio giardino di Dio. E’ lì che nasce il culto a Maria , quella bella signora che la piccola Dora sogna vede cogliere e stringere a sé il giglio bianco che rappresenta la purezza di Teodora.
Tutti questi elementi sembrano coincidenze che indicano una sola destinazione: la vita di clausura nel Carmelo. Ad essi si aggiunge un inappagato bisogno di silenzio. E Teodora scrive: “Ho sete di silenzio di pace e di preghiera, ho sete di oblio, ho sete di patire e ardentemente amare, volo al Carmelo per dissetare questa ardente sete che mi divora”.

Conoscere i santi e soprattutto quelli legati alla nostra spiritualità, c’insegna a percepire anche nella vita quelle coincidenze che ci guidano e ci portano laddove dovremmo essere per sentirci realizzati intimamente, per dirla con San Giovanni della Croce, nel più profondo centro della nostra anima.
Mi colpisce l’entusiasmo fanciullesco del suo ingresso al Carmelo (come a tutti i santi che realizzano con gioia la propria vocazione) e anche il modo con cui Suor Elia cela le sofferenze e le mortificazioni.
Persino i piccoli accenni allo stato d’animo procurato dalle accuse e da ciò che l’aveva ferita, non suona mai come atto d’accusa. In una poesia dal titolo In dolce riposo confessa “Passavo incompresa lunghissime ore /senz’altra difesa che il muto tacer”; ma non è una lamentela fine a se stessa perché Elia che ha un carattere affettuoso e lo dimostra con le ragazzine dell’educandato che le sono affidate...apprezzerebbe un conforto e scopre in queste incomprensioni come dice il salmo 117 che  È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo.

Stefania De Bonis

martedì 5 aprile 2016

Un cuore rapito da Dio

Nulla, nulla potrà separare, neppure per brevi istanti, quest' anima da Te. Essa fu creata per Te ed è fuori centro se non vive abbandonata in Te.
Elia di San Clemente 


Un breve pensiero che racchiude tutto il Carmelo, e non solo, racchiude il forte sentimento di appartenenza che un'anima contemplativa raggiunge e del quale non si libera più, neppure nelle terebre. In questa pulsione dell'anima che suor Elia traduce nel breve testo che abbiamo riportato, c'è Sant'Agostino e c'è Teresa di Gesù. 



lunedì 4 aprile 2016

Elia: la mia vita è amore

La mia vita è amore: questo nettare soave mi circonda, questo amore misericordioso mi penetra, mi purifica, mi rinnova e sento che mi consuma.
Il grido di questo mio cuore è: "Amor del mio Dio, Te solo cerca l'anima mia. Anima mia, soffri e taci; ama e spera; immolati e nascondi la tua immolazione sotto un sorriso, e sempre avanti...
Voglio passare la mia vita in un profondo silenzio per ascoltare nell'intimo dell'anima la delicata voce del mio dolce Gesù.

sabato 2 aprile 2016

Oggi santa Teodora, prima patrona di Suor Elia

Non sappiamo se festeggiasse proprio oggi la festa onomastica, ma la santa patrona dell'infanzia di suor Elia, al secolo Teodora Fracasso, fu probabilmente la vergine martire di Tiro, come ricorda lo storico Eusebio. : Nata a Tiro e trasferitasi a Cesarea non ancora diciottenne, la giovane fu arrestata mentre consolava dei prigionieri cristiani, e fu condotta dal governatore Urbano che diede ordine di torturarla con atroci supplizi e infine di gettarla in mare. 

Nel diario del 1923, il giorno 2 aprile, suor Elia di san Clemente non fa riferimento alla sua santa, ma annota alcuni ricordi dell'infanzia in cui già si intuiva quella che sarebbe stata la sua vocazione:
...mentre abbondavo di tutto, mi mancava tutto...La mia anima in quella solitudine cercava qualcosa di soprannaturale, essa cercava il suo Dio....il Carmelo; pensavo aggirandomi in quelle bellezze della natura, al mio solitario nido, al Carmelo, ed ora sento che è appieno soddisfatto il mio povero cuore giacché ne è in possesso